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- Il Paese di San Cosmo Albanese
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SAN COSMO ALBANESE: POESIA E SPIRITUALITÀ NEL CUORE DELL’ARBËRIA
Le prime notizie relative a San Cosmo si riferiscono a un piccolo agglomerato rurale, chiamato Santo Cosma, legato al cenobio basiliano dei Santi Cosma e Damiano, nel sito dell’attuale Santuario. La prima menzione si ha proprio in una bolla di papa Urbano II del 1088 che lo pone, insieme al monastero di S. Adriano, sotto la giurisdizione di Pietro III, abate benedettino di Cava dei Tirreni. In seguito, il piccolo monastero e il villaggio di Santo Cosma risultano dipendenti dal monastero di Sant’Adriano.
Agli inizi del XV secolo giunsero in queste terre gli albanesi, che, dopo la morte dell’eroe nazionale Scanderbeg, cercavano nuovi luoghi in cui insediarsi, poiché l’Albania era sottomessa dai turchi ottomani. Inizialmente, formarono un unico villaggio con gli abitanti che poi daranno origine al casale di Vaccarizzo Albanese. Un documento attesta che nel 1471 furono fondate le comunità albanesi di San Demetrio, Macchia dell’Orto (odierna Macchia albanese) e San Cosmo.
L’abate di Sant’Adriano deteneva la giurisdizione civile e mista, mentre al barone laico spettava la giurisdizione criminale e l’esazione di tributi supplementari. I primi baroni a detenere il potere furono i Sanseverino, seguiti dai Bernardino Milizia, i Castriota, nuovamente i Sanseverino e infine i Campagna di Tarsia. Le contese tra abati e baroni erano frequenti e le conseguenze ricadevano sugli abitanti, che erano di fatto sottoposti a un doppio dominio.
Il toponimo di San Cosmo in Arbëreshe è Strigari, che deriverebbe dal nome di un condottiero albanese.
Il Santuario diocesano dei Santi Cosma e Damiano è un luogo di profonda devozione e costituisce un’importante meta di pellegrinaggio. Fu eretto sui resti dell’antico eremo basiliano di cui si attesta l’esistenza già nell’XI secolo. L’interno del santuario è magnificamente decorato con affreschi e mosaici. Negli anni ’70, gli affreschi in stile bizantino sono stati realizzati dal pittore cretese Nikos Giannakakis. I preziosi mosaici, invece, sono stati creati nell’ambito della bottega d’arte Mellini di Firenze.
Il santuario è a tre navate, ciascuna con un significato distintivo legato alla SS. Trinità: nella navata sinistra sono raffigurate scene dell’Antico Testamento, insieme alla parabola delle dieci Vergini, tratta dal Vangelo secondo Matteo. La navata centrale celebra la salvezza dell’umanità attraverso la venuta di Gesù sulla terra, con scene della sua vita tratte dal Nuovo Testamento. La navata destra è dedicata alla terza persona della SS. Trinità, lo Spirito Santo, rappresentato attraverso le vite dei Santi Cosma e Damiano e di altri santi della tradizione orientale, tra cui Santa Sofia, Sant’Adriano e Santa Caterina d’Alessandria. Nel santuario sono presenti anche le statue processionali dei Santi Cosma e Damiano.
Personaggi illustri di San Cosmo furono Terenzo Tocci (1880-1945), uomo politico e giurista che si distinse per le attività patriottiche in favore dell’indipendenza dell’Albania; Guglielmo Tocci (1827-1916), deputato al Parlamento nazionale, insegnante e giornalista; il celebre poeta lirico Giuseppe Serembe (1844-1901).
Giuseppe Serembe è commemorato nel centro storico di San Cosmo, dove si trova la sua casa natale e un monumento a lui dedicato, realizzato dallo scultore Odisse Paskali. Inoltre, sono stati creati gli Itinerari serembiani, percorsi che attraversano luoghi significativi del paese arricchiti da versi tratti dalle sue poesie. Questi versi sono intrisi di profonde emozioni e riflessioni personali, che toccano spesso temi come la disperazione e la solitudine, mentre evocano vivide immagini dei luoghi che hanno segnato la sua vita.
Molto suggestiva anche l’installazione che raffigura la Metamorfosi di Dafne, situata vicino al monumento ai caduti, realizzata dall’artista locale Damiano Minisci.
A San Cosmo è inoltre attivo un importante laboratorio sartoriale, gestito da Franca Meringolo, specializzato nel restauro e nella creazione degli abiti tradizionali seguendo le antiche tecniche sartoriali.
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SAN COSMO ALBANESE: POETRY AND SPIRITUALITY IN THE HEART OF ARBËRIA
The first news relating to San Cosmo refers to a small rural agglomeration, called Santo Cosma, linked to the Basilian monastery of Saints Cosmas and Damian, on the site of the current Sanctuary. The first mention occurs in a bull of Pope Urban II in 1088 which places it, together with the monastery of S. Adriano, under the jurisdiction of Peter III, Benedictine abbot of Cava dei Tirreni. Subsequently, the small monastery and the village of Santo Cosma were dependent on the monastery of Sant’Adriano.
At the beginning of the 15th century, the Albanians arrived in these lands, who, after the death of the national hero Scanderbeg, were looking for new places to settle, since Albania was subjugated by the Ottoman Turks. Initially, they formed a single village with the inhabitants who would later give rise to the Albanian farmhouse of Vaccarizzo Albanese. A document attests that the Albanian communities of San Demetrio, Macchia dell’Orto (today’s Macchia Albanese) and San Cosmo were founded in 1471.
The abbot of Sant’Adriano held civil and mixed jurisdiction, while the lay baron had criminal jurisdiction and the collection of additional taxes. The first barons to hold power were the Sanseverinos, followed by the Bernardino Milizia, the Castriotas, again the Sanseverinos and finally the Campagna di Tarsia. Disputes between abbots and barons were frequent and the consequences fell on the inhabitants, who were in fact subjected to a double dominion.
The toponym of San Cosmo in Arbëreshe is Strigari, which derives from the name of an Albanian leader.
The diocesan sanctuary of Saints Cosmas and Damian is a place of profound devotion and constitutes an important pilgrimage destination. It was built on the remains of the ancient Basilian hermitage whose existence is attested as early as the 11th century. The interior of the sanctuary is magnificently decorated with frescoes and mosaics. In the 1970s, Byzantine-style frescoes were created by the Cretan painter Nikos Giannakakis. The precious mosaics, however, were created within the Mellini art workshop in Florence.
The sanctuary has three naves, each with a distinctive meaning linked to the SS. Trinity: in the left nave scenes from the Old Testament are depicted, together with the parable of the ten Virgins, taken from the Gospel according to Matthew. The central nave celebrates the salvation of humanity through the coming of Jesus to earth, with scenes of his life taken from the New Testament. The right nave is dedicated to the third person of the SS. Trinity, the Holy Spirit, represented through the lives of Saints Cosmas and Damian and other saints of the Eastern tradition, including Saint Sophia, Saint Hadrian and Saint Catherine of Alexandria. In the sanctuary there are also the processional statues of Saints Cosmas and Damian.
Illustrious figures of San Cosmo were Terenzo Tocci (1880-1945), politician and jurist who distinguished himself for his patriotic activities in favor of the independence of Albania; Guglielmo Tocci (1827-1916), member of the national parliament, teacher and journalist; the famous lyric poet Giuseppe Serembe (1844-1901).
Giuseppe Serembe is commemorated in the historic center of San Cosmo, where there is the house where he was born and a monument dedicated to him, created by the sculptor Odisse Paskali. Furthermore, the Serembian Itineraries were created, routes that cross significant places in the country enriched with verses taken from his poems. These verses are imbued with deep emotions and personal reflections, often touching on themes of desperation and loneliness, while evoking vivid images of the places that marked his life.
Also very evocative is the installation depicting the Metamorphosis of Daphne, located near the war memorial, created by local artist Damiano Minisci.
In San Cosmo there is also an important tailoring laboratory, managed by Franca Meringolo, specialized in the restoration and creation of traditional clothes following ancient tailoring techniques.
ARBËRESHE 🇦🇱
STRIGARI: POEZI E SHPIRTERIM TE ZËMËRA ARBËRISË
Të parat llajme e Strigarit janë e nji i vogël fshat i thënur Santo Cosma, lidhur Manastirit basilian e Shënjtëravet Kosma e Damiano, ku sot gjëndet Shënjtërori. E para herë çë u fol e katundit qe me një bol e papit Urbano II e vitit 1088 çë e këllet, bashk me manastirit e Shën Drianit, në zotëriës e Pietr-it III, abat benedhetin e Cava dei Tirreni-t. Pra, manastiri i vogël e fshati e Sancto Cosma ishin zotëri e manastirit e Shën Drianit.
Tekë fillimi e shekullit XV erdhëtin këtu arbëreshët, çë, pas vdiqes e eroit kombëtar Skanderbegu, kërkojin një llok i ri sa të vejin e rrijin, pse Shqipëria ish nën Turkërat. Mënjëhere këta bashkuan me banorët çë pra dhan fillim katundit e Vakaricit. Një dokumend thot se tekë viti 1471 u lenë tri katunde arbëreshë: Shën Mitri, Maqi e Strigari.
Abati e Shën Drianit kish zotërin çivil e të mbishkartur, përkunder baroni llaik kish zotërin keqëbërëvet e tributëvet. Të parët baronë çë patin zotërin qenë Sanseverin-at, vazhduar ka Bernardin-at, Milizia-t, Castriota-t, edhe njetër herë Sanseverin-at e në lurtëm Campagna-t ka Tarsa. Abatet e Barunet zëheshin shumë herë e gjindjat ishin nën di zotëri.
Ëmëri arbëresh e San Cosmo është Strigari, çë vjen ka një lluftar shqipëtar.
Shënjtërori dioçezan e Shënjtëravet Kosma e Damiano është një vend e besnikri i thellë, qëllim i shtegtimi shumë rëndësishme. Qe dërtuar mbi copat të vjetëra nji erem basilian e shekullit XI. Shënjtërori mbrënda është zbukuruar me piktura e mozaikra. Tekë vitërat ‘70, pikturat me stillin bizantinë qenë realizuar ka piktori kretis Nikos Giannakakis. Mozaikrat, përkunder, qenë realizuar ka putiga artje Mellini e Firenxet.
Shënjtërori ka tri navata, nga një me një domethënë lidhur SS. Triadhës: tekë navata e majtës janë burtuar pjesa e Testamendit i Vjetër, bashk me pallavra e dhjetëve Virgjëra, marrur ka Vangjeli e Mateut. Navata ndë mest lumnon lefterin e njerëziës për ardhjen e Zotit Krisht mbi dheut, me pjesa e Testamendit i Ri. Navata tekë e djathta është e dhedikuar e tretës kërshte e SS. Triadhës, Shiprti Shënjt, i burthuar në jetavet e Shënjtëravet Kosma e Damiano e njetër ca Shënjtëra e traditës lindellore, si Shën Sofia, Shën Driani e Shën Katerina e Alesandries. Tekë Shënjtërori janë statua e Shënjtëravet Kosma e Damiano çë qellen te përsiona.
Kërshter me rëndësi e Strigarit qenë Terenzio Tocci (1880-1945), politik e patriot për pavarësin e Shqipërise; Guglielmo Tocci (1827-1916), deputat e Parlamendit kombëtar, mjështër shkollje edhe gazetar; namatisuri poet storik Giuseppe Serembe (1844-1901). Giuseppe Serembe është i kujtuar tekë pjesa e vjetër e Strigarit, ku gjëndet shëpia ku u le e një monumend atij dhedikuar, i realizuar ka artisti Odisse Paskali. Janë edhe Udhëtimat serembianëra, rruga çë shkojin te vendet me më rëndësi e katundit, bëgatura me vjershat të tij. Këto vjersha janë pjot ngashëri e mendime vehtësore, si dhëshpërimi e vetësia, tue kujtuar pjesat jetës e tij.
Shumë e bukur është edhe Ndrishimi e Dafnes, afër monumendit e të vdekuravet në lluftës, realizuar ka artisti e vendit Damiano Minisci.
Strighar është edhe sot një llok rrobaqepësie, i mbajtur nga Franca Meringolo, ku qepënjen edhe ndreqënjen veshje e stoli tradicionallë si bëhej një herë