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- Il Paese di San Benedetto Ullano
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SAN BENEDETTO ULLANO: LâARTE COME OCCASIONE DI RINASCITA E RISCOPERTA DELLA PROPRIA IDENTITĂ STORICO-CULTURALE
La storia di San Benedetto Ullano inizia giĂ in epoca romana. Inizialmente era un fondo agricolo, infatti lâappellativo âUllanoâ deriverebbe dal nome dellâantico proprietario fondiario, appartenente ad una famiglia gentilizia romana, un certo Ollius o Ullius, da cui Ullanum. Tracce del passato romano si ritrovano anche nella vicina frazione Marri, lâantica Marrorum o Pagus Marrorus o Villa delli Marri e nel territorio Ăš stata ritrovata unâurna cineraria di etĂ imperiale (161-180 d.C.).
Con lâarrivo dei Normanni nel XI secolo il casale di Ullano fu dotato di un castello fortificato, attorno al quale confluirono gli abitanti sparsi tra le campagne. Dal 1051 al 1099 il territorio fu assegnato in feudo alla contessa Rocca, figlia di Drogone dâAltavilla e nipote di Tancredi, che fu signora del castello. SeguĂŹ il governo di altri signori normanni tra cui Drogone II, figlio della contessa Rocca.
Alla fine del XII secolo fu fondato un Monastero benedettino, da cui il paese prese il nome, probabilmente ricostruito sui resti di un cenobio bizantino.
Nella seconda metĂ del XV secolo molti albanesi abbandonarono le proprie terre per non sottomettersi al dominio ottomano e giunsero nel Regno di Napoli, a seguito del trattato di alleanza politico-militare tra Giorgio Castriota Scanderbeg e il re di Napoli, ripopolando alcuni villaggi della valle del Crati, tra cui il casale di San Benedetto, allâepoca feudo dei Sanseverino di Bisignano.
Nel XVIII secolo San Benedetto Ullano fu un importante centro di cultura, poichĂ© proprio qui nel 1732 fu fondato il Collegio Italo-Albanese, detto anche Collegio Corsini, per volere di papa Clemente XII (Lorenzo Corsini) e per intercessione dellâallora sacerdote Felice Samuele RodotĂ . Questâultimo sarĂ nominato dal papa primo rettore dellâistituzione. Si trattava di un centro di formazione teologica, ma anche filosofica, letteraria e scientifica, per i giovani italo-albanesi interessati alla carriera ecclesiastica e sorse nei pressi della Chiesa di San Benedetto. Qui si formarono grandi personaggi della cultura albanese dâItalia, quali ad esempio i fratelli Bellusci di Frascineto, Angelo Masci e Pasquale Baffi di S. Sofia dâEpiro. Il Collegio fu attivo fino al 1794 quando venne trasferito a San Demetrio Corone.
Il nucleo originario del paese si sviluppĂČ attorno alla Chiesa di San Benedetto Abate, risalente al XI secolo, che era parte dellâantico monastero benedettino, poi riadattata al rito bizantino. Nella volta dellâabside risalta un maestoso mosaico del Cristo Pantocratore, opera dellâiconografo albanese Josif Droboniku. Si possono osservare varie icone, unâimponente iconostasi lignea, i busti marmorei di papa Clemente XII e di Felice Samuele RodotĂ (primo vescovo ordinante dei sacerdoti Italo-Albanesi di Calabria) ed unâurna cineraria in marmo di epoca imperiale romana, riccamente decorata, di un certo Lucio Aurelio Stefano, console romano.
Affidata alle Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori Ăš la Cappella gentilizia dei nobili RodotĂ dei Coronei, in cui si venera la Madonna del Buon Consiglio, patrona degli Albanesi. Degno di nota il portale in stile barocco con lo stemma della famiglia RodotĂ . Furono proprio i fratelli Stefano e Maurizio RodotĂ a farla erigere nel 1730. Ă una chiesa latina, come si puĂČ notare dallâaltare, in cui viene perĂČ officiato il rito greco. Contiene le spoglie di S. Clemente Martire, sotto lâaltare, lâepigrafe sepolcrale di Michelangelo RodotĂ rinvenuta nella Chiesa di San Rocco, una tela del XVIII secolo raffigurante la Madonna del Buon Consiglio, ma lâopera artistica piĂč importante Ăš sicuramente la settecentesca statua lignea dipinta raffigurante la Madonna del Buon Consiglio sorretta da un angelo e due putti, di scuola napoletana. Questo gruppo scultoreo Ăš alto piĂč di due metri; posto sotto tutela del Ministero dei Beni Culturali, Ăš considerato tra i piĂč belli e artistici dâItalia.
La Chiesa di San Rocco, posta su una piccola altura, sarebbe stata costruita a metĂ XVII secolo per invocare il Santo taumaturgo dopo una terribile pestilenza che colpĂŹ i villaggi di San Benedetto e Marri. Ă rivestita interamente in pietra a vista e presenta un bel portale in tufo sovrastato da un finestrone anchâesso decorato. Nel 1779 fu costituita la Confraternita di San Rocco che rimase attiva fino al 1940.
Attraversando il centro storico, ci si imbatte in numerosi e imponenti portali settecenteschi, alcuni finemente decorati, recanti gli stemmi delle famiglie nobiliari: Palazzo Masci, Palazzo Mosciaro, Palazzo Conforti (casa natale di Eugenio Conforti, patriota risorgimentale), Palazzo RodotĂ , adiacente alla cappella omonima. Lâillustre famiglia RodotĂ , proveniente da Corone, cittĂ greca del Peloponneso, si distinse per il proprio impegno nella comunitĂ e molti suoi membri furono sacerdoti di rito greco bizantino.
E poi Palazzo Milano, casa natale del patriota Agesilao Milano, il quale prese parte allâinsurrezione calabrese del 1848 e attentĂČ alla vita del re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone, venendo perciĂČ giustiziato.
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SAN BENEDETTO ULLANO: ART AS AN OPPORTUNITY FOR REBIRTH AND REDISCOVERY OF THE OWN HISTORICAL-CULTURAL IDENTITY
The history of San Benedetto Ullano already begins in Roman times. Initially it was an agricultural land, in fact the name “Ullano” derives from the name of the ancient landowner, belonging to a Roman noble family, a certain Ollius or Ullius, from which Ullanum. Traces of the Roman past are also found in the nearby hamlet of Marri, the ancient Marrorum or Pagus Marrorus or Villa delli Marri and a cinerary urn from the imperial age (161-180 AD) was found in the area.
With the arrival of the Normans in the 11th century, the Ullano hamlet was equipped with a fortified castle, around which the inhabitants scattered across the countryside converged. From 1051 to 1099 the territory was assigned as a fief to Countess Rocca, daughter of Drogone d’Altavilla and niece of Tancredi, who was lady of the castle. This was followed by the government of other Norman lords including Drogone II, son of Countess Rocca.
At the end of the 12th century, a Benedictine monastery was founded, from which the town took its name, probably rebuilt on the remains of a Byzantine monastery.
In the second half of the 15th century many Albanians abandoned their lands so as not to submit to Ottoman rule and arrived in the Kingdom of Naples, following the treaty of political-military alliance between Giorgio Castriota Scanderbeg and the king of Naples, repopulating some villages in the valley of Crati, including the hamlet of San Benedetto, at the time a fiefdom of the Sanseverino family of Bisignano.
In the 18th century San Benedetto Ullano was an important center of culture, since the Italian-Albanian College, also known as the Corsini College, was founded here in 1732 at the behest of Pope Clement XII (Lorenzo Corsini) and through the intercession of the then priest Felice Samuele RodotĂ . The latter will be appointed by the Pope as the first rector of the institution. It was a theological, but also philosophical, literary and scientific training center for young Italian-Albanians interested in an ecclesiastical career and was built near the Church of San Benedetto. Here great figures of the Albanian culture of Italy were formed, such as the Bellusci brothers of Frascineto, Angelo Masci and Pasquale Baffi of S. Sofia d’Epiro. The College was active until 1794 when it was transferred to San Demetrio Corone.
The original nucleus of the town developed around the Church of San Benedetto Abate, dating back to the 11th century, which was part of the ancient Benedictine monastery, later adapted to the Byzantine rite. In the vault of the apse stands out a majestic mosaic of Christ Pantocrator, the work of the Albanian iconographer Josif Droboniku. You can observe various icons, an imposing wooden iconostasis, the marble busts of Pope Clement XII and Felice Samuele Rodotà (first ordaining bishop of the Italian-Albanian priests of Calabria) and a marble cinerary urn from the Roman imperial era, richly decorated, of a certain Lucius Aurelius Stephen, Roman consul.
Entrusted to the Little Worker Sisters of the Sacred Hearts is the noble chapel of the noble Rodotà dei Coronei, in which the Madonna del Buon Consiglio, patron saint of the Albanians, is venerated. Worthy of note is the baroque style portal with the coat of arms of the Rodotà family. It was the brothers Stefano and Maurizio Rodotà who built it in 1730. It is a Latin church, as can be seen from the altar, in which, however, the Greek rite is officiated. It contains the remains of S. Clemente Martire, under the altar, the sepulchral epigraph of Michelangelo Rodotà found in the Church of San Rocco, an 18th century canvas depicting the Madonna del Buon Consiglio, but the most important artistic work is certainly the eighteenth-century painted wooden statue depicting the Madonna del Buon Consiglio supported by an angel and two putti, of the Neapolitan school. This sculptural group is more than two meters high; placed under the protection of the Ministry of Cultural Heritage, it is considered among the most beautiful and artistic in Italy.
The Church of San Rocco, located on a small hill, was built in the mid-17th century to invoke the miracle-working saint after a terrible plague that struck the villages of San Benedetto and Marri. It is entirely covered in exposed stone and has a beautiful tuff portal surmounted by a large window which is also decorated. In 1779 the Confraternity of San Rocco was established and remained active until 1940.
Crossing the historic center, you come across numerous and imposing eighteenth-century portals, some finely decorated, bearing the coats of arms of noble families: Palazzo Masci, Palazzo Mosciaro, Palazzo Conforti (birthplace of Eugenio Conforti, Risorgimento patriot), Palazzo Rodotà , adjacent to the chapel of the same name. The illustrious Rodotà family, coming from Corone, a Greek city in the Peloponnese, stood out for its commitment to the community and many of its members were priests of the Greek Byzantine rite.
And then Palazzo Milano, birthplace of the patriot Agesilao Milano, who took part in the Calabrian insurrection of 1848 and made an attempt on the life of the King of the Two Sicilies Ferdinand II of Bourbon and was therefore executed.
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SHĂN BENEDHITI: ARTJAÂ ĂĂÂ ZBULON IDENTITETIN E RRENJĂT E KULTURES ARBERESHE.
Storia e ShĂ«n Benedhitit zu çë ka epoka romane. NdĂ«r vitrat e vjetĂ«ra ish njĂ« vend ku shĂ«rbejin dherat, pĂ«r kĂ«tĂ« kĂ«soh emĂ«ri âUllanoâ mĂ«nd jet se ish i lidhur emĂ«rit e patrunit e njĂ« familije romane, njĂ« burr çë ja thojin Ollius o Ullius, ka cili vjen emĂ«ri Ullanum. Ca sinjel e rrĂ«njĂ«vet romane e katundit gjĂ«nden edhe tek Marri, e vjetĂ«ra Marrorum o Pagus. Marrorus o Villa delli Malli, katundi afĂ«r ShĂ«n Benedhitit ku u kanĂ« gjĂ«tur njĂ« urne tĂ« tĂ« vdekurve e vitravet imperiallĂ«.
Kur erdhtin Normanrat, tek sekuli XI, dheut Ullanit i dhan një kastiel i madh e i fort, afër kuj vanë e vunë rrënjë gjindjat çë ishin të shprishur ndër dherat atje afër. Ndër vitrat 1051 e 1099 dheu ish e Kuntisës Roka, bila Fragonit e Altavilles, mbesa e Tankredit, e cila ish zonja e kastielit. Pra, dheu i shkoj të birit, Drogone II. Tek shekulli XII ndërtuan një Manastir benedhitin, ka cili katundi muari ëmërin.
Tek e dita pjesĂ« e sekulit XV, shumĂ« shqipĂ«tar lanĂ« dherat e tire pĂ«r mos tĂ« vejin nĂ«n Turkravet e vanĂ« e ju pĂ«rpoqĂ«tin rregjit e Napulit, pse Gjerji Katriota Skanderbeu kish bĂ«n njĂ« lidhje politike e militare me tĂ«. Rregji i dha ca dhera afĂ«r Kratit ku nĂ«ng ishin gjindja pĂ«r ti jipur jetĂ« e re e ndĂ«r kĂ«ta dhera ish edhe dheu e ShĂ«n Benedhitit, çâish dhe e Sanseverinavet e Bisinjanit.
Tek shekulli XVIII ShĂ«n Benedhiti qe njĂ« vend kullturalle shumĂ« i fort, pse atje ndĂ«r vitin 1732 ndĂ«rtuan Kolegji arbĂ«resh âCorsiniâ, pĂ«r tĂ« dashurin e Papit Clemente XII (Lorenzo Corsini) e zotit Felice Samuele RodotĂ . Ki qe i Ă«mĂ«ruar ka Papi, i pari drejtor e Kolegjit. Tek ki Kolegj, çë gjĂ«ndej afĂ«r qishĂ«s e ShĂ«n Benedhitit, mĂ«nd mĂ«soheshin studime theologika, filozofĂ«ra, literaria e shencĂ«s, pĂ«r trimat arbĂ«reshĂ« çë do tĂ« bĂ«fĂ«shin zotra. KĂ«tu u mĂ«suan burra shumĂ« tĂ« njohur, tĂ« lidhur kulltures arbĂ«reshe, si vĂ«llazĂ«rat Belushi ka Frasnita, Engjell Mashi e Paskali Bafi e ShĂ«n Sofis. Kolegji qindroj kĂ«tu njerim vitit 1794, kur e shkoj ShĂ«n Miter.
TĂ« parat shĂ«pi u len afĂ«r QishĂ«s e ShĂ«n Benedhitit Abatit tek shekulli XI, i cili ish pjesĂ« e Manastirit benedhitin çë kish ritin bizantin. Tek kjo qish gjĂ«ndet njĂ« mosaik shumĂ« i bukur e Krishtit Pantokrat çë bĂ«ri mjeshtĂ«ri shqipĂ«tar Josif Droboniku. KĂ«tu mbrĂ«nda janĂ« shumĂ« ikona e njĂ« ndĂ«r kĂ«ta Ă«shtĂ« i bĂ«n druri. JanĂ« edhe di bustra marmuri: njĂ« e Papit Clemente XII e njetĂ«r e Felliçit Samuellit RodotĂ . ĂshtĂ« edhe njĂ« urne tĂ« tĂ« vdekurve bĂ«n me marmur e vitravet imperialĂ« çë Ă«shtĂ« shumĂ« e bukur e çë bĂ«ri njĂ« Konsol roman, Luçio Aurelio Stefano.
ShĂ«n Benedhit gjĂ«ndet edhe njĂ«Â Qish e zotrat RodotĂ e Koroneit çë drĂ«jtoin disa Monake e ku parkaleset ShĂ«n MĂ«ria e Buon Konsilit, patrone e shqiptarĂ«vet. ShumĂ« e bukur Ă«shtĂ« dera e madhe baroke me simbollin e familjes RodotĂ . Kjo qishe qe e dashur dreq ka vĂ«llazerat Stefani e Maurici RodotĂ tek viti 1730: Ă«shtĂ« njĂ« qishe lĂ«tire ku kĂ«ndohet mesha me ritin grek. MbrĂ«nda kĂ«saj qishe gjĂ«ndet ndjesot ShĂ«n Klemendi, nĂ«n autarit, gjĂ«ndet edhe njĂ« ka tĂ« shkruat çë mban mend ndjesot Mikelangelit RodotĂ , çâish tek qisha e ShĂ«n Rokut, e njĂ« pikture e shekulit XVIII e ShĂ«n MĂ«ris e Buon Konsilit. Opera mĂ« e bukur ndĂ«r gjithĂ« Ă«shtĂ« njĂ«Â statue druri e ShĂ«n MĂ«ris e Buon Kosilit e mbajtur çë ka di engjellĂ«ra, e shkollĂ«s napulitane, çâeshte e madhe mĂ« se di metra e çâĂ«shtĂ« nĂ«n tutellĂ«s e Ministerit e âBeni Culturaliâ, njĂ« opere artistike ka ata mĂ« tĂ« bukura e ItalisĂ«.
Qisha e Shën Rokut është e bën ndër gjismit e shekulit XVII për të parkalesin shënjtin sa të fërnoni një malati shumë e keq çë shkuan katundet e Shën Benedhitit e Marrit. Kjo qishe është e bëne me tuf, sipër kuj gjëndet një dritësor e madhe gjithë e bukuruar. Tek viti 1779 qe e bën Konfraternita e Shën Rokut çë mbët njërim vitit 1940.
NdĂ«r udhat e katundit mĂ«nd shihen shumĂ« portalle e vitravet shtatĂ«qind, dica shumĂ« tĂ« bukura e tĂ« bukuruar tek cilĂ«t janĂ« simbollet e familjĂ«vet e zotravet e katundit: PĂ«laci Mashi, PĂ«laci Mosharit. PĂ«laci Konforti (shĂ«pia ku u le patrioti Eugjeni Konforti), PĂ«laci RodotĂ Â e familjes Rodotà çë vinij ka Korona, katund greqisht e Peloponesit, njĂ« vend ka vijin shumĂ« burra çâu bĂ«n zotra me ritin bizantin.
Pëlaci Milano, shëpia ku u le patrioti Engjelli Milano, i cili muar pjesë tek viti 1848 e rebelimit kalabris ku kërkuan të vrisjën rregjin e di Siçilive, Ferdinandi II e Borbonit e përçë jeta e tij qe e këputur.
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